T.S. Eliot – Una dedica a mia moglie

 

Il mio dono a coloro che si amano,
Cyrano de Bergerac

 

Una dedica a mia moglie

A cui devo la gioia palpitante
Che tiene desti i miei sensi nella veglia,
E il ritmo che governa il riposo nel sonno,
Il respiro comune

Di due che si amano, e i corpi
Profumano l’uno dell’altro,
Che pensano uguali pensieri
E non hanno bisogno di parole
E si sussurrano uguali parole
Che non hanno bisogno di significato.

L’irritabile vento dell’inverno non potrà gelare
Il rude sole del tropico non potrà mai disseccare le rose
Nel giardino di rose che è nostro ed è nostro soltanto

Ma questa dedica è scritta affinché altri la leggano:
sono parole private che io ti dedico in pubblico.

                      1963, l’ultima poesia nota di T.S. Eliot

 


Riza-yi `Abbasi (in italiano, Reza Abbasi, Persia, ca. 1565–1635), Gli amanti,  miniatura, scuola di Isfahan del periodo Safavide, A.H. 1039/ A.D. 1630.

Riza-yi `Abbasi (Persia, ca. 1565–1635), Giovane che legge,  miniatura, A.D. 1625 ca.

 

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